Si possono fare esperienze outdoor a scuola con il freddo?
Se mi conosci la risposta la sai già:
assolutamente sì, bisogna solo:
- scardinare alcuni falsi miti
- abituare insegnanti e genitori a nuovi modi di vedere l’istruzione
- aver voglia di mettersi in gioco

Una scelta importante
Scegliere una scuola per i propri figli è una decisione che definisce il loro futuro.
Sono consapevole di quanto sia facile scegliere la scuola più vicina per semplice comodità,
ma che risultati avremmo?
Stiamo dando origine a una fetta consistente di popolazione che
– non riconosce gli animali selvatici,
– non sa dare i nomi a 10 erbe selvatiche diverse,
– pensa che la carne arrivi dal supermercato,
– conosce a memoria le pubblicità televisive e manuali teorici di qualsiasi tipo di materia.
C’è qualcosa che non va, non credi?
Ovviamente, la mia è una provocazione, ma non voglio fare di tutta l’erba un fascio.
Esploriamo quindi il ruolo cruciale dell’outdoor education, focalizzandoci su come le scuole possono intervenire positivamente sull’apprendimento delle menti giovani e incoraggiare una connessione profonda con la natura (di cui abbiamo estremamente bisogno)
…e che questo si può fare anche d’inverno!
Perché scegliere una scuola attenta alle esperienze all’aperto?
Le scuole che abbracciano l’outdoor education offrono un’esperienza educativa che trascende le quattro pareti di una classe.
I bambini e i ragazzi, immersi nella natura, sviluppano una comprensione più profonda del mondo che li circonda.
Attraverso programmi all’aperto strutturati, escursioni regolari e lezioni in natura anche d’inverno, le scuole possono creare un ambiente educativo vibrante e coinvolgente.
Ora, non voglio che ti immagini dei bambini e ragazzi completamente selvaggi che non conoscono limiti, regole ed educazione:
l’istruzione all’aperto non è questo.
Prova ad immaginarti invece il contesto scolastico tradizionale in cui sono stati inseriti e aggiungi:
- più verde,
- delle ore all’aperto
Il tutto caratterizzato da creatività, libertà, apprendimento ed educazione.
Immaginati una scuola in cui bambini e ragazzi si sentono a loro agio nell’ambiente e traggono un insegnamento da esso grazie alla guida di insegnanti ed educatori esperti.


Il ruolo di educatori e insegnanti
Gli insegnanti ed educatori svolgono un ruolo cruciale nell’implementare l’outdoor education.
Trasformare una lezione di storia in un racconto sotto il cielo aperto o trasferire una lezione di matematica sotto l’ombra di un albero non solo rende la didattica più coinvolgente ma anche più memorabile.
L’idea di outdoor che ho in mente io, però non si limita a questo:
l’interazione diretta con l’ambiente può portare apprendimento,
quindi invece di limitarci a fare matematica sotto un albero,
l’insegnante dovrebbe dare il via a una vera e propria lezione pratica
e non basata sull’ascolto passivo
(altrimenti facciamo prima a restare in classe!).
Legni, sassi, foglie, geometrie naturali, canti degli uccelli diventano gli strumenti per apprendere.
Una lezione in cammino (il movimento stimola l’apprendimento! Pensiamo agli antichi filosofi…)
E il ruolo dell’insegnante si fa marginale, ma non per questo secondario, diventando una guida in cui riporre fiducia, domande curiose, esperienze creative e grazie al quale coltivare autostima e sicurezza.
In questo modo, gli insegnanti sono accompagnatori nella natura della conoscenza, ispirando la curiosità attraverso esperienze pratiche.
I problemi (comprensibili) della scuola di oggi
Dal dire al fare ci sono di mezzo tanti problemi, interrogativi e… (a volte) poca voglia di fare.
Lo dico per esperienza, so cosa vuol dire insegnare in una scuola tradizionale.
Comprendo perfettamente le difficoltà e le critiche mosse, se sei un insegnante so già a cosa stai pensando:
- “non ho tempo per vivere figuriamoci per pensare a fare lezione in natura e ideare esperienze più pratiche!“
- “dedico tante ore alla settimana a correggere verifiche, scrivere lezioni, ideare lavoretti…“
- “mi piacerebbe molto, ma il programma scolastico è troppo rigido, ci sono troppe cose da fare e pochissimo tempo a disposizione“
- “li vuoi portar fuori oggi con sto freddo?! li senti poi tu i genitori se si sporcano o se si ammalano” (tratto da una triste storia vera)
La prima soluzione per venir incontro a queste esigenze è quella di affidarsi a un esperto esterno: qui puoi trovare i miei servizi e, se proprio non hai tempo, posso preparare per te le lezioni e le attività che poi metterai in pratica tu con i tuoi studenti.



Cambiare prospettiva
Molti insegnanti sollevano critiche valide riguardo alla mancanza di tempo, la necessità di seguire un rigido programma scolastico e le preoccupazioni sulla salute legate al freddo.
Tuttavia, queste sfide possono essere superate con un cambio di prospettiva.
L’outdoor education non richiede una riscrittura completa del programma, ma piuttosto una riconsiderazione di come l’apprendimento può avvenire.
Oltre al fatto che no, il freddo non fa ammalare.
A piccoli passi
Integrare l’educazione ambientale e l’outdoor education nella routine scolastica può avvenire gradualmente.
Lezioni brevi all’aperto, laboratori pratici e attività integrate possono facilmente trovare spazio nel programma, offrendo un approccio bilanciato tra l’apprendimento tradizionale e l’esperienza pratica.
La mole di lavoro inizialmente sembra maggiore, ma una volta realizzate le prime idee ci si abitua a lavorare in un modo diverso da prima e si riscopre la bellezza di stare a scuola, sia per gli insegnanti sia per gli studenti.
Integrare la natura fa tirare un sospiro di sollievo, si sta meglio dal punto di vista psicologico e anche fisico, si rallenta, si dà spazio ad aspetti fondamentali che a volte purtroppo passano in secondo piano per riuscire a stare dietro a ritmi serrati e burocrazia:
cari insegnanti,
abbiamo di fronte persone e non numeri di registro;
emozioni, pensieri, idee, non robot apatici;
coltiviamo la meraviglia, ritroviamo la voglia di insegnare, di fare, di creare un mondo che valga la pena di essere vissuto!


Esempi pratici: attività outdoor da fare quando fa freddo
Per chi desidera iniziare questo viaggio educativo, ecco alcune attività di educazione ambientale innovative ideali per l’inverno:
- Lezione di scienze all’aperto: forme e geometrie di fiocchi di neve, acqua e ghiaccio, densità, passaggi di stato visti e toccati direttamente in natura;
- Caccia al tesoro naturale: cosa ci offre l’inverno? stimola la curiosità e la vista al dettaglio, parla degli alberi sempreverdi e caducifoglie, di uccelli migratori e realizza una caccia al tesoro alla ricerca di erbe e frutti invernali.
- Animali e letargo: alla scoperta dei rifugi invernali degli animali, come sono fatti, come si preparano al freddo, chi va in letargo e chi no, il tutto accompagnato da una bella passeggiata nel bosco alla ricerca delle loro tracce.
- Migrazioni e uccelli: alla scoperta degli uccelli selvatici del territorio, riconoscimento del canto, abitudini e migrazioni, uscita in giardino all’ascolto con un gioco di riconoscimento e carte da collezionare e scambiare.
In conclusione, l’outdoor education è un investimento prezioso nell’apprendimento e nella crescita dei giovani che non andrebbe abbandonata durante la stagione fredda.
Le scuole hanno il potenziale di trasformare l’educazione, portando la natura nelle aule e preparando gli studenti per un futuro più consapevole e sostenibile.
Se vuoi saperne di più, contattami.
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