Laboratorio di Educazione Ambientale in Valtellina: scopri la mia esperienza per coinvolgere al meglio bambini e famiglie in autunno

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L’autunno in Valtellina offre uno scenario naturale unico, con le sue foglie variopinte, il clima fresco e il profumo di legna che arde. Ma cosa succede nel mondo naturale in questa stagione, e come coinvolgere i bambini a scoprirlo? 

In questo articolo, voglio portarti dietro le quinte di un laboratorio di educazione ambientale ideato per bambini dai 5 ai 9 anni e le loro famiglie, organizzato con l’obiettivo di insegnare a “conoscere per proteggere” gli animali selvatici della Valtellina in autunno.

Come è nato questo laboratorio di educazione ambientale

Questo laboratorio ha preso vita grazie a una collaborazione con un negozio locale di piante e animali, un luogo d’incontro ideale per le famiglie del territorio, già abituate a esplorare la natura con i più piccoli. 

Ogni dettaglio dell’attività è stato progettato con cura: dalla scelta del tema – come gli animali della Valtellina affrontano l’autunno – alla selezione degli strumenti educativi più adatti per i bambini di diverse età. 

Per fare sì che anche in un contesto indoor i bambini potessero sentirsi immersi nella natura, sono state utilizzate carte con immagini realistiche, letture coinvolgenti e una raccolta di oggetti naturali da osservare e studiare.

L'obiettivo nascosto delle mie attività di educazione ambientale per bambini e famiglie

In questo laboratorio in Valtellina si sono alternate fasi più teoriche a momenti dinamici, stimolando nei piccoli partecipanti una curiosità autentica verso l’ambiente che li circonda. 

Ogni attività ha puntato a farli riflettere e interagire, portandoli ad empatizzare anche con animali meno “popolari” e spesso considerati poco attraenti, come rettili e insetti. L’obiettivo è stato quello di superare il semplice racconto degli animali, per offrire un’esperienza pratica e interattiva, che trasformasse ogni bambino in un piccolo esploratore.

Genitori presenti o no? Una domanda che mi viene posta spesso

Il coinvolgimento delle famiglie ha giocato un ruolo essenziale: anche i genitori sono stati parte attiva dell’esperienza, per continuare a casa il lavoro di sensibilizzazione verso la natura. 

E negli ultimi anni io lavoro così: voglio che i genitori partecipino alle attività in modo attivo. Per una questione organizzativa, ma soprattutto per trasmettere anche all’adulto certe importanti scoperte e conoscenze.

Questo approccio permette non solo di stimolare domande e curiosità nei bambini, ma anche di creare un contesto educativo continuo, in cui la conoscenza diventa un ponte per la protezione dell’ambiente: il genitore diventa l’educatore che a casa continuerà a rispondere alle domande dei propri figli continuando il mio lavoro di divulgatrice nella loro quotidianità.

Come fare educazione ambientale al chiuso senza lavoretti?

Un altro aspetto interessante di questo laboratorio è stata la cura nel selezionare gli strumenti educativi. Dalle carte plastificate con immagini realistiche di specie locali fino a una raccolta di oggetti naturali come ossa, insetti e tracce di animali… ogni materiale è stato scelto per rendere la lezione più coinvolgente e concreta. Questo tipo di strumenti, inoltre, evitano l’uso di schermi digitali, stimolando nei bambini una connessione autentica e diretta con la natura.

Outdoor Education e Educazione ambientale: integrare le due metodologie per ottenere risultati migliori

Questo laboratorio autunnale in Valtellina rappresenta un esempio efficace di come l’educazione ambientale possa svilupparsi anche al chiuso, sfruttando metodologie tipiche dell’Outdoor Education e adattandole con creatività (e tanto studio).

Ogni elemento è stato progettato per favorire una connessione emotiva e cognitiva con la natura: l’uso di determinati materiali permette ai bambini di esplorare da vicino dettagli che raramente potrebbero osservare. 

Questo approccio multisensoriale, essenziale nell’Outdoor Education, aiuta i partecipanti a sviluppare competenze di osservazione e pensiero critico, fondamentali per un’educazione ambientale che sia davvero significativa e che crei le basi per avere acquisire un’ottica biocentrica.

Inoltre, l’uso di storie e racconti naturalistici coinvolge i più piccoli emotivamente, mentre le domande aperte indirizzate a loro e ai genitori stimolano la riflessione e l’apprendimento cooperativo.

Questa modalità di educazione ambientale non si limita a informare, ma costruisce una consapevolezza profonda, invitando i bambini a diventare veri “custodi” della natura attraverso la conoscenza e l’empatia. 

Scopri l'intero laboratorio e l'esperienza per le famiglie in autunno

Un’attività come questa, che fonde teoria e pratica con un’attenzione al contesto locale, è un passo fondamentale per sensibilizzare le nuove generazioni su temi di etica ambientale e sostenibilità. Prima però occorre applicare il “conoscere per proteggere”, sviluppando un pensiero ecologico senza creare ecoansia. Difficile da fare, ma come vedi, è fattibile.

Ascolta l’episodio numero 5 del podcast Educazione ambientale per tutti per avere in mano l’intero laboratorio: se prendi spunto o vuoi copiarlo puoi farlo, ricordati però di avvisarmi e di raccontarmi come è andata. 

Se hai bisogno di chiarire dubbi o approfondire ancora di più, clicca qui.

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